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1 Aprile 2022
Dott.ssa Federica Pusole

Dieta Low FODMAPs: cosa non mangiare in caso di Sindrome dell'Intestino Irritabile

Dieta Low FODMAPs: cosa non mangiare in caso di Sindrome dell'Intestino Irritabile

Di cosa si tratta?

La sindrome dell’intestino irritabile è caratterizzata da ricorrente disagio o dolore addominale che è accompagnato da almeno due dei seguenti elementi:

  • Sollievo con la defecazione
  • Modificazione della frequenza di evacuazione e/o della consistenza delle feci

La causa è sconosciuta e la fisiopatologia non è completamente chiara.

Il trattamento è sintomatico e consiste in una modificazione del regime alimentare.

Quale è la causa?

La causa della sindrome dell’intestino irritabile è sconosciuta.

Fattori emotivi, alimentari, ormonali o l’assunzione di farmaci possono scatenare o aggravare i sintomi gastrointestinali.

Storicamente, il disturbo è stato spesso considerato come puramente psicosomatico.

Ci potrebbe essere una predisposizione genetica che porta allo sviluppo dell’IBS, oltre a fattori come: stress, traumi, infezioni, ansia, somatizzazione, depressione, disbiosi, fattori ambientali.

Fai attenzione a questi sintomi:

Alterazioni della normale fisiologia intestinale:

  • Alterazioni della motilità (determinanti diarrea o stipsi)
  • Ipersensibilità viscerale
  • Fattori genetici e ambientali

L’ipersensibilità viscerale consiste nell’ipersensibilità alla distensione della parete intestinale con aumentata percezione del dolore, indipendentemente da alterazioni della normale quantità di gas intestinale; essa può derivare da rimodellamento delle vie neurali dell’asse intestino-cervello (brain-gut axis).

Inoltre l’ingestione di cibo ad alto contenuto di oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli (chiamati collettivamente FODMAPs) scarsamente assorbiti dal piccolo intestino possono aumentare la motilità del colon e la secrezione.

Anche le fluttuazioni ormonali interferiscono con l’attività intestinale nelle donne.

Ma anche a questi:

Il quadro clinico è variabile e comprende sintomi intestinali ed extra-intestinali.

Sintomi digestivi

  • Dolore addominale cronico, crampiforme di intensità variabile e con riacutizzazioni periodiche. La sede e le caratteristiche del dolore dono varie, può essere un dolore sordo ma a volte intenso e può essere esacerbato da tensione emotiva e assunzione di cibo. L’evacuazione invece in genere provoca sollievo. Alcuni quadri clinici tuttavia non sono compatibili con la diagnosi e richiedono un approfondimento diagnostico, in particolare il dolore associato ad anoressia, malnutrizione o calo ponderale ed il dolore ingravescente che impedisce al paziente di addormentarsi o ne determina il risveglio.
  • Alterazioni dell’alvo: diarroico, stiptico, alterno o normale con episodi di diarrea e stipsi. La diarrea è in genere caratterizzata da evacuazioni frequenti di feci molli di volume moderato, le evacuazioni sono diurne spesso postprandiali o al risveglio. Le evacuazioni sono in genere precedute da dolori addominali crampiformi e sono comuni l’urgenza defecatoria, la sensazione di evacuazione completa e a volte l’incontinenza fecale.

I sintomi extra intestinali comprendono disfunzioni sessuali, dismenorrea, dispareunia, minzione frequente e urgenza urinaria e sintomi correlati alla fibromialgia.

A quali cibi devo prestare attenzione?

Cibi che potrebbero aumentare i sintomi dell’IBS

  • Mele
  • Fagioli
  • Broccoli
  • Cavolfiore
  • Caffeina
  • Cicche, bevande dolci o cibi dolci; fruttosio o sorbitolo
  • Cioccolato
  • Latticini
  • Cibi grassi
  • Margarine
  • Noci
  • Succhi di frutta
  • Cibi integrali

Dieta  LOW FOODMAPs:

FODMAPs è un acronimo che si riferisce a Fermentable Oligo-,Di- and Monosaccaridi, And Polyols. Questi diversi tipi di carboidrati sono raggruppati sulla base della catena di carboidrati che li forma.

Food CategoryHigh FODMAPs foodsLow FODMAPs food alternatives
VerduraAsparagi, cavolfiore, aglio, piselli, funghi, cipolleMelanzane, fagioli, carote, lattuga, patate, pomodoro, zucchine
FruttaMele, succo di mela, ciliegie, frutta secca, mango, pesche, pere, anguriaUva, kiwi, mandarini, arance, ananas, fragole
LatticiniLatte di vacca, gelato, latte di soia, latte condensato, yogurtLatte di mandorla, brie/camembert, feta, formaggi stagionati, formaggi delattosati
ProteineLegumi, pollo, pesce, carne processataUova, tofu, carne cotta, pesce cotto, tempeh
Pane e prodotti cerealiPane integrale, cereali da colazione, biscotti e snackConrn flakes, avena, quinoa, riso, pasta, spelta
Zuccheri/dolci e cibi confezionatiSciroppo con alto fruttosio, miele, zuccheri liberi in cibo confezionatoCioccolato fondente, sciroppo di riso, sciroppo di malto
Noci e semiPistacchiMacadamia, anacardi, semi di zucca, nocciole

Eliminando gli alimenti ad elevato contenuto di FODMAPs, la sintomatologia del paziente risulta migliorata.

Si va ad educare il paziente a quelli che sono i cibi ad alto contenuto di FODMAPs.

La dieta low FODMAPs si compone di tre fasi:

  • Low FODMAPs diet:2-6 settimane esclusione alimenti contenenti FODMAPs
  • Reintroduzione di alcuni cibi in bassa quantità: 6-8 settimane
  • Adattamento: completa reintroduzione dei cibi a seconda della sintomatologia del paziente

Lavorare con il diario alimentare sia nella fase diagnostica per evidenziare punti critici, sia nel follow-up.

Per vedere l’ingestione di alcuni cibi e la sintomatologia.

Raccomandazioni:

Identificare i cibi cui si è intolleranti aiutandosi mediante registrazione con diario alimentare.

Limitare il consumo dei seguenti alimenti

  • Cibi e bevande che contribuiscono alla formazione di gas nel lume intestinale come legumi, soia, cavoli, ravanelli, cipolle broccoli, cavolfiore, cetrioli, crauti, castagne, prugne, banane, dolcificanti artificiali come sorbitolo e mannitolo (contenuti nelle caramelle light e nei chewing-gum)
  • Cibi che contengono grandi quantità di fruttosio e zuccheri raffinati (es. bibite gassate e zuccherate, succhi di frutta, marmellate, thè freddi confezionati)
  • Frazionare i pasti nell’arco della giornata consumando 3 pasti principali e 2 spuntini.
  • Scegliere i metodi di cottura semplici.
  • Ridurre l’uso di grassi da condimento di origine animale come burro, lardo, strutto, pancetta, panna, basciamella, e di margarina vegetale.
  • Limitare l0introduzione di alcool e caffeina.
  • Evitare il consumo di cibi eccessivamente caldi o freddi.
  • Praticare regolarmente almeno mezz’ora al giorno di attività fisica moderata (passeggiata a piedi, in bicicletta o nuoto).
  • Bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno

Un corretto piano alimentare personalizzato elaborato da uno specialista della nutrizione ti aiuterà a migliorare la tua sintomatologia.

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