Dieta Low FODMAPs: cosa non mangiare in caso di Sindrome dell'Intestino Irritabile

Di cosa si tratta?
La sindrome dell’intestino irritabile è caratterizzata da ricorrente disagio o dolore addominale che è accompagnato da almeno due dei seguenti elementi:
- Sollievo con la defecazione
- Modificazione della frequenza di evacuazione e/o della consistenza delle feci
La causa è sconosciuta e la fisiopatologia non è completamente chiara.
Il trattamento è sintomatico e consiste in una modificazione del regime alimentare.
Quale è la causa?
La causa della sindrome dell’intestino irritabile è sconosciuta.
Fattori emotivi, alimentari, ormonali o l’assunzione di farmaci possono scatenare o aggravare i sintomi gastrointestinali.
Storicamente, il disturbo è stato spesso considerato come puramente psicosomatico.
Ci potrebbe essere una predisposizione genetica che porta allo sviluppo dell’IBS, oltre a fattori come: stress, traumi, infezioni, ansia, somatizzazione, depressione, disbiosi, fattori ambientali.
Fai attenzione a questi sintomi:
Alterazioni della normale fisiologia intestinale:
- Alterazioni della motilità (determinanti diarrea o stipsi)
- Ipersensibilità viscerale
- Fattori genetici e ambientali
L’ipersensibilità viscerale consiste nell’ipersensibilità alla distensione della parete intestinale con aumentata percezione del dolore, indipendentemente da alterazioni della normale quantità di gas intestinale; essa può derivare da rimodellamento delle vie neurali dell’asse intestino-cervello (brain-gut axis).
Inoltre l’ingestione di cibo ad alto contenuto di oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli (chiamati collettivamente FODMAPs) scarsamente assorbiti dal piccolo intestino possono aumentare la motilità del colon e la secrezione.
Anche le fluttuazioni ormonali interferiscono con l’attività intestinale nelle donne.
Ma anche a questi:
Il quadro clinico è variabile e comprende sintomi intestinali ed extra-intestinali.
Sintomi digestivi
- Dolore addominale cronico, crampiforme di intensità variabile e con riacutizzazioni periodiche. La sede e le caratteristiche del dolore dono varie, può essere un dolore sordo ma a volte intenso e può essere esacerbato da tensione emotiva e assunzione di cibo. L’evacuazione invece in genere provoca sollievo. Alcuni quadri clinici tuttavia non sono compatibili con la diagnosi e richiedono un approfondimento diagnostico, in particolare il dolore associato ad anoressia, malnutrizione o calo ponderale ed il dolore ingravescente che impedisce al paziente di addormentarsi o ne determina il risveglio.
- Alterazioni dell’alvo: diarroico, stiptico, alterno o normale con episodi di diarrea e stipsi. La diarrea è in genere caratterizzata da evacuazioni frequenti di feci molli di volume moderato, le evacuazioni sono diurne spesso postprandiali o al risveglio. Le evacuazioni sono in genere precedute da dolori addominali crampiformi e sono comuni l’urgenza defecatoria, la sensazione di evacuazione completa e a volte l’incontinenza fecale.
I sintomi extra intestinali comprendono disfunzioni sessuali, dismenorrea, dispareunia, minzione frequente e urgenza urinaria e sintomi correlati alla fibromialgia.
A quali cibi devo prestare attenzione?
Cibi che potrebbero aumentare i sintomi dell’IBS
- Mele
- Fagioli
- Broccoli
- Cavolfiore
- Caffeina
- Cicche, bevande dolci o cibi dolci; fruttosio o sorbitolo
- Cioccolato
- Latticini
- Cibi grassi
- Margarine
- Noci
- Succhi di frutta
- Cibi integrali
Dieta LOW FOODMAPs:
FODMAPs è un acronimo che si riferisce a Fermentable Oligo-,Di- and Monosaccaridi, And Polyols. Questi diversi tipi di carboidrati sono raggruppati sulla base della catena di carboidrati che li forma.
Food Category | High FODMAPs foods | Low FODMAPs food alternatives |
Verdura | Asparagi, cavolfiore, aglio, piselli, funghi, cipolle | Melanzane, fagioli, carote, lattuga, patate, pomodoro, zucchine |
Frutta | Mele, succo di mela, ciliegie, frutta secca, mango, pesche, pere, anguria | Uva, kiwi, mandarini, arance, ananas, fragole |
Latticini | Latte di vacca, gelato, latte di soia, latte condensato, yogurt | Latte di mandorla, brie/camembert, feta, formaggi stagionati, formaggi delattosati |
Proteine | Legumi, pollo, pesce, carne processata | Uova, tofu, carne cotta, pesce cotto, tempeh |
Pane e prodotti cereali | Pane integrale, cereali da colazione, biscotti e snack | Conrn flakes, avena, quinoa, riso, pasta, spelta |
Zuccheri/dolci e cibi confezionati | Sciroppo con alto fruttosio, miele, zuccheri liberi in cibo confezionato | Cioccolato fondente, sciroppo di riso, sciroppo di malto |
Noci e semi | Pistacchi | Macadamia, anacardi, semi di zucca, nocciole |
Eliminando gli alimenti ad elevato contenuto di FODMAPs, la sintomatologia del paziente risulta migliorata.
Si va ad educare il paziente a quelli che sono i cibi ad alto contenuto di FODMAPs.
La dieta low FODMAPs si compone di tre fasi:
- Low FODMAPs diet:2-6 settimane esclusione alimenti contenenti FODMAPs
- Reintroduzione di alcuni cibi in bassa quantità: 6-8 settimane
- Adattamento: completa reintroduzione dei cibi a seconda della sintomatologia del paziente
Lavorare con il diario alimentare sia nella fase diagnostica per evidenziare punti critici, sia nel follow-up.
Per vedere l’ingestione di alcuni cibi e la sintomatologia.
Raccomandazioni:
Identificare i cibi cui si è intolleranti aiutandosi mediante registrazione con diario alimentare.
Limitare il consumo dei seguenti alimenti
- Cibi e bevande che contribuiscono alla formazione di gas nel lume intestinale come legumi, soia, cavoli, ravanelli, cipolle broccoli, cavolfiore, cetrioli, crauti, castagne, prugne, banane, dolcificanti artificiali come sorbitolo e mannitolo (contenuti nelle caramelle light e nei chewing-gum)
- Cibi che contengono grandi quantità di fruttosio e zuccheri raffinati (es. bibite gassate e zuccherate, succhi di frutta, marmellate, thè freddi confezionati)
- Frazionare i pasti nell’arco della giornata consumando 3 pasti principali e 2 spuntini.
- Scegliere i metodi di cottura semplici.
- Ridurre l’uso di grassi da condimento di origine animale come burro, lardo, strutto, pancetta, panna, basciamella, e di margarina vegetale.
- Limitare l0introduzione di alcool e caffeina.
- Evitare il consumo di cibi eccessivamente caldi o freddi.
- Praticare regolarmente almeno mezz’ora al giorno di attività fisica moderata (passeggiata a piedi, in bicicletta o nuoto).
- Bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno
Un corretto piano alimentare personalizzato elaborato da uno specialista della nutrizione ti aiuterà a migliorare la tua sintomatologia.